È SOLO QUESTIONE DI BONUS?
Parlando con altri architetti, interior designer e vari professionisti del settore, il racconto degli interventi di ristrutturazione inizia spesso con il ripensamento degli spazi per adeguarli a metrature più piccole e a cambiamenti di abitudini. Consideriamo, infatti, che in Italia i fabbricati realizzati prima degli anni Sessanta sono il 40% del totale e nelle grandi città, l’85% di questi ha più di 40 anni. Parliamo di case dove lo spazio non era un problema, tanto che ci si poteva permettere il salotto buono per gli ospiti, i corridoi erano infiniti, i bagni erano sempre vicini alla cucina in modo da utilizzare un’unica colonna di scarico per far defluire l’acqua utilizzata nel corso della giornata, l’acustica inesistente, e potrei continuare…
Che l’Italia sia un Paese schiacciato tra un patrimonio edilizio obsoleto e la necessità di adeguarsi entro il 2026 alla direttiva europea sulle case green entrata in vigore il 28 maggio di quest’anno è una realtà con cui il Governo cercherà di fare pace entro le prossime leggi di Bilancio ma, mi domando, è solo questione di bonus? La necessità di intervenire sulle nostre case risponde a molti bisogni e ne sono la testimonianza i progetti di questo mese. Se in quello di copertina, conquistata grazie a uno sfizioso stile eclettico, abbiamo apprezzato un grande open space diviso con arredi e color block che formano quinte distinte, in questo numero, l’attenzione alla luce naturale si guadagna grande spazio. In particolare, a quella zenitale, protagonista di tre progetti e dello Speciale sul recupero dei sottotetti. Perché sì, un tempo ci si poteva permettere di non abitarli, mentre oggi sarebbe impensabile non valorizzarli.

LE MISURE DEL COMFORT
Le provocazioni ci aiutano a riflettere. Interpreto così l’idea di due architetti di Rotterdam che hanno costruito un mini appartamento di 6,89 metri quadrati con tutte le funzioni di un quadrilocale. Un progetto sperimentale che però mette l’accento su alcuni elementi al centro della disposizione odierna degli spazi. Ogni ambiente è personalizzato al millimetro in base alla dimensione degli oggetti e delle persone che abitano la casa, il colore è usato per distinguere le diverse aree funzionali e, infine, le altezze giocano un ruolo determinante, addirittura ridotte a 1,14 metri per la “stanza” dedicata al riposo. Decisamente provocatorio, anche perché non in linea con le normative edilizie, almeno in Italia.
Per fortuna le case che trovate in questo numero di ottobre hanno tutt’altro obiettivo. L’architetto Maurizio Giovannoni ha realizzato il progetto in copertina e dato alle forme e al colore un significato più profondo, in linea con l’anima maschile e femminile che convivono nel progetto. Le idee del mese indagano il piacere della sala da bagno dedicata al benessere, un progetto gli dedica addirittura un intero piano, e la valorizzazione dei soffitti, quindi con l’idea che la profondità dello sguardo sia un valore enorme, non sacrificabile. Tutti concetti che animano la nostra idea di casa confortevole e che abbiamo cercato di riassumere nello speciale del mese in cui l’acustica, la luce e l’aria che respiriamo in casa completano il desiderio di benessere senza trovarsi costretti in un cubicolo claustrofobico. Infatti, se anche lo spazio dovesse essere poco, sarà la vista verso il cielo o l’orizzonte a salvarci. 

ENERGICHE PROSPETTIVE
Se l’estate che sta per concludersi ci ha regalato nuove prospettive, perché rinunciare ora che si rientra in casa? Gli strumenti a disposizione del progettista sono davvero molti, a cominciare dal colore che è protagonista di tre progetti in cui definisce le funzioni di un open space, diventa fil rouge che unisce diversi ambienti o si presta a connettere materiali diversi.
Prospettiva è però una parola potente, che ha cioè più significati. Se la intendiamo riferita al tempo, capiremo perché quando dal pavimento di un vecchio edificio emergono vecchi rivestimenti è il momento di fermarsi e ripensare il progetto. È così che deve essere accaduto nella vecchia sartoria di Palermo che è stata ristrutturata mantenendo intatto il fascino del passato, pur accostando mobili dalle linee moderne. O nell’appartamento a Maiorca, che questo mese figura in copertina, dove la pietra locale marés è stata lasciata a vista. Qui ci ha colpito anche la prospettiva avvolgente che dona la boiserie in camera da letto. 
Sarà, infine, necessaria una buona prospettiva per superare il percorso tortuoso, tra norme e cavilli, che molti italiani affronteranno con il Salva Casa, la legge le cui novità 100 Idee per Ristrutturare racconta in un lungo articolo (che inizia qui e finisce sul nostro sito). Approvata a luglio, coinvolge milioni di immobili. Tutto sommato, si muove nella giusta direzione: consentire a tutti di aver accesso alle detrazioni fiscali che arriveranno per rispettare il percorso segnato dalla direttiva Casa Green. 

LA CREATIVITÀ IN UN GRADINO
Abituati come siamo alle innovazioni continue del nostro secolo, non è facile pensare che ancora oggi per fare una scala ricorriamo a una regola progettuale elaborata da un architetto nato più di 400 anni fa. La formula di Blondel, ingegnere e matematico francese, si basa sull’idea che la somma del doppio dell’alzata e della pedata dovrebbe approssimare la lunghezza di un passo medio umano. È tra le prime cose che vengono insegnate nelle facoltà di Architettura ed è ancora lì, oggi, a rendere i gradini delle rampe comode e sicure.
Da allora le scale hanno fatto molti passi avanti nella forma, nello stile, nei materiali e in questo numero abbiamo cercato di condensare tre esempi accattivanti, tutti comunque accomunati dall’idea moderna che la scala, oltre alla sua funzione, sia un elemento di arredo da rendere protagonista. Ne troviamo un esempio anche nel progetto di ristrutturazione di una vecchia fattoria a Nord di Barcellona. Seppure qui la casa si sviluppi per lo più in orizzontale, con una cucina passante affacciata sul giardino che regala colazioni da sogno per l’affaccio verso est, quando gli architetti dello studio Gloria Duran dovevano connettere i due piani hanno scelto una scala in ferro, nera, in grado di creare un netto contrasto con la parete in pietra, sapientemente valorizzata dal corrimano retrolluminato. La creatività non ha limiti e la scala è uno di quegli elementi sui quali sbizzarrirsi, magari nell’ozio della stagione estiva visto che le migliori idee spesso nascono dal dolce far niente.

FUORI DAGLI SCHEMI
Uno degli aspetti più sorprendenti dell’architettura è la possibilità di modificare la percezione dello spazio sperimentando nuove prospettive e suscitando sensazioni inattese. Ogni ambiente dovrebbe essere vissuto, toccato e poi ripensato immaginando le mille attività che riempiono la vita di tutti noi. Compito non facile per i progettisti che, mai come negli ultimi anni, hanno immaginato linee e geometrie che annullano il confine tra interno ed esterno. Ne è un esempio il progetto di copertina di questo mese in cui l’architetta spagnola Susanna Cots esalta il forte desiderio di un contatto diretto con la natura immaginando spazi open, totalmente vetrati e con arredi bifacciali utilizzabili dentro e fuori casa.
Un cambio di prospettiva è anche quello affrontato nell’inversione spaziale tra zona giorno e zona notte. Un modello che può sfruttare al meglio l’orientamento, ottimizzare lo spazio e valorizzare nuovi punti di vista. Living e cucina si fondono grazie a monoblocchi multifunzione nei quali ritroviamo librerie, piani di lavoro, armadi o elettrodomestici che arricchiscono in modo originale gli spazi e con i quali avremo un rapporto sempre più stretto grazie all’arrivo dell’AI. È una delle novità presentate a Eurocucina 2024 e Ftk (Technology For the Kitchen) che vi raccontiamo nello speciale: tutti gli ambienti possono essere connessi e, dialogando tramite l’intelligenza artificiale, valorizzati secondo le proprie potenzialità, per creare spazi in cui riconoscersi e che migliorino il benessere psicofisico.

CREATIVITÀ CONTEMPORANEA
Cosa accade nel cervello quando abbiamo un’idea creativa? Diverse teorie riconducono l’avvio del processo a uno “stimolo” (un’immagine, un colore, un sapore) che attiva i neuroni in diverse aree del cervello che, grazie a un processo associativo, stimolano ulteriori “reti di neuroni”, per dare un senso al pensiero che stiamo cercando di ideare. Sviluppare le nostre abilità creative, allora, significa imparare a creare nuove connessioni pur restando ancorati alle solide conoscenze alla base della professione. Nel nostro caso, quella dell’architetto. Nel progetto di copertina di questo mese, gli architetti Silvia Scalia e Silvia Somma sembrano riuscire in questa sintesi perfetta. Uso del colore, forme organiche per gli arredi, materiali naturali o rivestimenti con grafiche che li richiamano, insieme a una moderna distribuzione degli spazi sublimano il piacere della progettazione creativa. 
La stessa creatività viene stimolata quando in case d’epoca, mansarde o loft ritroviamo un soffitto con travi a vista. Se in passato si tendeva a nasconderle con una facile controsoffittatura, nei tre progetti che vi raccontiamo le strutture lignee sono interpretate con finiture moderne che donano carattere e unicità agli ambienti. Non è forse proprio questo il senso della ristrutturazione? Guardare con nuovi occhi all’esistente sfruttando le infinite possibilità che il mercato offre in termini di prodotti e soluzioni tecniche, per fare in modo che la creatività interpreti la personalità di chi quegli spazi li vive.  


QUESTIONE DI BENESSERE
La bellezza, che il design esprime attraverso le forme, o l’innovazione tecnologica, insita nei materiali o nei prodotti che vi raccontiamo, hanno un fine ultimo che va tenuto sempre come riferimento del progetto. Si tratta del benessere di chi gli spazi li abita e, quotidianamente, si confronta con i loro limiti e funzioni. Un approccio razionalista che troviamo nel progetto realizzato alle porte di Barcellona dallo studio Nook Architects, dove gli ambienti si distribuiscono su ben sei livelli di mezzo piano. Si crea così una moltitudine di microspazi in grado di assecondare le molte esigenze della famiglia e di restare sempre connessi con il giardino che allunga lo sguardo sullo skyline catalano.
In questo numero di 100 Idee per Ristrutturare il benessere però si declina in varie forme. Uno spazio in casa dedicato all’esercizio fisico ci renderà più facile trovare il tempo per dedicarci al nostro corpo. Nella rubrica Sketchbook è l’architetta Nicoletta Carbotti a darci i consigli per la sala fitness indoor mentre nello speciale a fine rivista allarghiamo lo sguardo anche all’allestimento di spazi outdoor per il fitness e il relax.
Se pensiamo che dall’ultimo rapporto Eurispes il 33% degli italiani ha un animale in casa e lo considera un componente della famiglia a tutti gli effetti, non possiamo non pensare anche al benessere di cani e gatti. Che poi, a ben vedere, è anche il nostro. Questo mese vi raccontiamo tre progetti in cui le esigenze dei quattro zampe sono al primo posto e, ancora una volta, non potremo non pensare “beati loro”! Buona lettura.    

ARCHITETTURA E NATURA
All’interno dei nostri spazi abitativi, la connessione con la natura è diventata una priorità, sia attraverso l’uso di materiali naturali sia grazie all’eliminazione delle barriere che possono impedire di volgere il nostro sguardo verso il paesaggio circostante. 
In questo numero di 100 Idee per Ristrutturare, vogliamo stimolare la vostra creatività progettuale e la voglia di riscoprire il forte contatto con il mondo naturale, così da poter vivere al meglio la vostra casa.
Per farlo, è possibile combinare in modo armonico gli elementi naturali sia all’interno sia all’esterno della propria abitazione, aumentando così la connessione tra queste due aree della casa. Questa continuità può essere accentuata utilizzando grandi vetrate e limitando l’utilizzo di pareti divisorie interne, come dimostrato nel progetto dell’interior designer Tzvia Kazayoff. Per godere appieno dello spazio outdoor, è fondamentale la presenza di grandi terrazzi, tema approfondito nello Speciale di 
questo mese.
In questo numero, inoltre, vogliamo fornire indicazioni pratiche e mirate proprio sull’utilizzo della pietra e del legno. La pietra naturale è proposta per rivestire i top della cucina, per i sanitari nella stanza da bagno e per tracciare camminamenti in esterno. Per la scelta dei pavimenti in legno, vi proponiamo una guida pratica e completa nella rubrica In cantiere. E in outdoor? Nel Trasforma lo spazio esterno, vi mostriamo come il legno può essere scelto senza timore anche per rivestire le aree esterne della 
propria casa. Buona lettura.

TRA PASSATO E FUTURO
Nel mondo della progettazione architettonica, la conservazione e la valorizzazione di edifici storici, caratterizzati da una loro precisa identità, rappresentano una sfida e un’opportunità unica. 
In questo numero di 100 idee per ristrutturare, abbiamo voluto fornire esempi concreti in cui il rispetto del passato è alla base di una nuova edilizia proiettata verso il futuro. 
Ecco come un solaio ligneo esistente con travi a vista può diventare il protagonista di un living moderno, come proponiamo nello Sketchbook di questo mese. Spesso, anche i volumi e gli spazi dalle forme non consuete possono spingerci a creare nuovi scenari e nuovi spazi. È quanto accade nella rubrica Le Idee, in cui i muri esistenti fuori squadro diventano generatori di nuove prospettive.  
Ma è possibile recuperare un manufatto preesistente, rendendolo anche più sostenibile? È ciò che vogliamo farvi scoprire nello Speciale, in cui professionisti con competenze specifiche ci guidano in un percorso volto all’efficientamento energetico degli edifici storici, fornedo linee guida e suggerimenti volti a gestire la complessità intrinseca e le fragilità dei manufatti di pregio. Un retrofit di qualità consente la riduzione dei consumi energetici, preservando allo stesso tempo le caratteristiche storiche, ad esempio quelle di una facciata. Interventi mirati sull’involucro edilizio e gli impianti di climatizzazione garantiscono a chi abiterà gli edifici comfort e qualità. È fondamentale fornire buone pratiche di risanamento energetico come guida e ispirazione di una corretta progettazione. 

RITORNO ALLE ORIGINI
Fuoco, acqua, aria, terra: i quattro elementi naturali che già dall’Antica Grecia venivano riconosciuti all’origine di ogni cosa sono protagonisti dei progetti di questo numero. Il fuoco, nella versione moderna dei camini in bioetanolo, esercita un fascino magnetico tanto che nell’appartamento realizzato da B+P architetti che si affaccia su Firenze, nonostante la magnifica vista sulla città d’arte, ruba la scena tramite un monolite dall’aspetto totemico. L’acqua è invece protagonista dei tre bagni en suite: spazi intimi a cui è difficile rinunciare. La doccia disegnata da Andrea Castrignano per una coppia di Milano è un invito a un autentico relax: il rivestimento effetto scatola è affidato a un wallpaper in vetroresina dai colori pastello che riveste anche la seduta. Luci soffuse e rubinetteria a contrasto completano un piccolo rifugio di benessere. Di aria parliamo, invece, nella rubrica sul risparmio energetico: siamo davvero in grado di rinnovare almeno la metà del volume dell’aria dell’ambiente in cui ci troviamo ogni ora e l’intero volume ogni due ore? La tecnologia della Vmc è ancora poco diffusa, ma vi spieghiamo perché non può più essere ignorata in ogni progetto di ristrutturazione. Infine, la terra. Nello speciale sulle case di montagna, il riferimento all’ambiente circostante è continuo. La connessione con la natura, dal legno che ci protegge a quello che ci riscalda, ci invita al rispetto dei suoi ritmi per un minore impatto ambientale possibile.
Ognuno di questi elementi, dunque, rimette tutto nella giusta proporzione restituendoci l’immagine di case nelle quali stare bene significa rispettare l’ambiente e i suoi elementi.  

CAMBI DI PROSPETTIVA
Una delle conseguenze inattese del maggior tempo che abbiamo imparato a spendere in casa è l’effetto che questo genera sul nostro campo visivo. Tra il proliferare degli schermi, che guardiamo sempre più da vicino o che diventano sempre più grandi, e gli spazi ridotti a cui le case in città sempre più ci hanno abituato, i nostri occhi e, aggiungo, la nostra mente, hanno la necessità di allungare lo sguardo su ambienti con una maggiore profondità. In questo caso vi consigliamo di farlo in altezza con i progetti che abbiamo selezionato di tre varianti di soppalco. 
Un altro ambiente in cui la vista può allargare i propri orizzonti è la cucina: che succede quando una finestra finisce per doversi incastrare tra un pensile e il piano cottura? Semplice, la luce darà nuova linfa alla creatività e la cucina risulterà ancora più integrata nel living, esattamente come accade nei tre progetti che vi raccontiamo, in linea con l’idea di ambienti fluidi e contemporanei.
Infine, un altro modo per cambiare prospettiva, certamente migliore dei precedenti, è trasferirsi in Val d’Aran, per una vacanza tra le montagne dei Pirenei. Nel magnifico appartamento ristrutturato dallo studio spagnolo Bedeo, il calore dei materiali ha arredato con toni neutri ambienti raffinati che si distribuiscono su due livelli e mantengono vivo il contatto con l’esterno grazie a grandi finestre o lucernari che puntano dritti alle stelle che ci auguriamo esaudiscano i sogni per il nuovo anno!

FARE DI NECESSITÀ, VIRTÙ
Uno degli interventi più richiesti all’architetto è proprio quello di superare i limiti del costruito. La capacità di immaginare una nuova disposizione degli spazi o una diversa funzione d’uso per elementi che appaiono un ostacolo alla realizzazione dei propri bisogni è al centro di un progetto ben riuscito. Il pilastro è certamente uno di questi ostacoli e lo ritroviamo in diversi progetti di questo mese. In copertina, un appartamento milanese rinnovato da Andrea Castrignano lo mostra come elemento totemico: quasi confuso nello spazio perché alleggerito dalla palette di colore scelta, ma di grande impatto perché valorizzato (e aumentato di volume) da una libreria retroilluminata. Nel progetto dell’architetto Roberto Mercoldi a Roma, invece, la richiesta dei committenti di invertire completamente la fruizione della casa, ora rivolta verso gli esterni, ha concesso l’opportunità di nascondere tre pilastri in un volume divisorio in legno che adesso racchiude armadi e librerie. Oppure, in un’altra parte della casa, di arricchirlo con un acquario. 
Questa virtù dell’architetto è certamente essenziale anche quando le necessità sono, invece, legate alle fragilità delle persone che abitano le nostre case. Abbiamo scelto di raccontarvelo attraverso due progetti degli architetti Pagani e Favaretto che, seguendo i principi del Design Universale, insieme alle tecnologie oggi disponibili, restituiscono il senso della professione: il benessere in casa.

COMPRAE O AFFITTARE?
“Mutui sempre più cari? Ecco perché in centro a Milano ora conviene l’affitto”. È questo il titolo di un articolo apparso sul Corriere delle Sera a inizio settembre. Un’accurata analisi ci rivela che la vecchia regola dell’investimento immobiliare per cui più un immobile vale, minore sarà il suo rendimento, si è avverata nel capoluogo lombardo. Si tratta di un caso isolato: già uscendo dal centro e, comunque, in tutte le altre città esaminate, il mutuo è ancora più conveniente, tanto più che le surroghe sono alla portata di tutti. Leggendo questo articolo ho, però, riflettuto sul fatto se la scelta tra comprare o affittare debba essere solo economica.
La casa è, senza dubbio, espressione anche di un valore immateriale: partecipando alle scelte della progettazione degli spazi, studiati e realizzati per rispondere alle proprie esigenze, arredati con materiali di forma e colore che rispondono al proprio gusto personale, ci si appropria di una libertà unica, una forma di benessere che va inclusa nel confronto economico. Nonostante oggi la teoria economica glorifichi il possesso rispetto alla proprietà, quando maneggiamo un bene in cui trascorriamo gran parte della nostra vita e che si trasferisce alle generazioni future, altri fattori entrano in campo. Forse è un po’ come misurare la felicità di un paese con il PIL. Del tutto sbagliato. Con adeguati lavori di ristrutturazione che puntano alla riqualificazione energetica o antisismica, la casa si trasforma nel tempo per rispondere anche ai cambiamenti sociali, che suggeriscono la coabitazione di famiglie primarie e secondarie in un unico edificio. Come in uno dei progetti che presentiamo questo mese: sfruttando il Piano Casa della Regione Marche è stato possibile un aumento di cubatura del 40%, dando vita a una residenza multifamiliare, di sicuro vantaggio economico e sociale. 

UNO SGUARDO ALL'INSÙ
A volte ci dimentichiamo del soffitto. Entrando in una chiesa o in una villa rinascimentale l’occhio veniva principalmente attratto verso l’alto: il soffitto ospitava grandi opere artistiche o poteva essere a cassettoni, in legno o dipinto con un sapiente uso della prospettiva, oppure ancora a volta, con almeno dieci varianti tra botte, vela, stellata e molte altre, ma raramente era bianco e orizzontale, proprio perché se ne riconosceva l’importanza nella visione dello spazio. Il successo dei controsoffitti, in tempi moderni, risponde in parte a questa esigenza. Utili a nascondere corrugati e canaline di ogni genere, nulla possono quando abbiamo la fortuna di ristrutturare un edifico del passato. Succede così che, nei tre progetti che vi presentiamo ne Le idee di questo mese, le voltine con mattoni a vista, in questo caso utili a sorreggere il solaio, arredino gli ambienti in modo potente, anche grazie al mix con elementi moderni perché, spiega l’architetto Mohamed Keilani, “L’architettura imperfetta e vissuta del passato deve spiccare tra le finiture nuove e moderne, creando un’atmosfera leggera e piacevole». Il risultato è garantito anche dalla minuziosa opera di recupero di cui vi diamo i dettagli nel Saper Fare. 
I soffitti, ancora, sono protagonisti nel Trasforma il Living grazie alla recente ascesa della carta da parati: le proprietà fonoassorbenti le rendono ideali e arredano con cieli stellati o fantasie floreali, anche retroilluminate.
Per favorire questo mix and match, vi portiamo a Bologna con un’anteprima della 40ma edizione del Cersaie. Il Salone Internazionale della Ceramica e dell’Arredobagno si presenta, infatti, ricco di novità che sveliamo nelle nostre pagine, mentre la redazione vi attende il 28 e 29 settembre per una consulenza gratuita tra i padiglioni 29 e 30, presso l’area Disegna la Tua casa. La prenotazione è già disponibile sul nostro sito. 
Vi aspettiamo!

ARCHETIPO NATURALE
Non appena mettiamo piede in un sottotetto scopriamo un fascino nascosto. La vista delle falde del tetto ci riporta all’archetipo della casa, che è una delle prime forme che iniziamo a disegnare sin da bambini. I lucernari, sempre più presenti, ci proiettano nel cielo infinito, a contatto con la natura. Nell’insieme, un luogo adatto al nostro benessere, ma con complesse sfide progettuali che questo mese raccontiamo con particolare attenzione alla cucina. Una zona dove, oltre alla necessità di sfruttare ogni centimetro disponibile, si aggiungono esigenze di carattere tecnico, come la ventilazione o le normative di sicurezza. Per tutti vale la regola che sintetizza l’architetto Giuliana Tenca di ALMA Design, “la scelta vincente è quella di creare un ampio open space, dividendo idealmente l’ambiente in chiare aree funzionali”. 
Sempre di tetto si occupa anche il nostro esperto Davide Guerra, che pone l’attenzione sulla manutenzione delle canne fumarie e ci riporta al confronto che abbiamo scelto nello speciale riscaldamento: biomassa o pompe di calore? Mentre la Comunità Europea sembra aver preso netta la direzione verso la seconda soluzione, un’analisi accurata, anche in funzione delle importanti novità di prodotto che hanno migliorato in modo sensibile gli aspetti critici legati alle emissioni, ci ricorda che le biomasse solide rappresentano il 32% di tutta l’energia rinnovabile del nostro Paese. Spazio, dunque, all’efficienza energetica, ma nell’inverno che arriverà non scordiamoci che il cuore di una casa passa anche per il calore della fiamma che vi abita.

LE VERTIGINI DELLA CERAMICA
La varietà compositiva del gres porcellanato non è una novità ma le sue infinite combinazioni continuano a stupire. Se un’opera d’arte di estrema bellezza e manifattura può farci sentire disorientati e generare una sensazione di vertigine, come avviene con la sindrome di Stendhal, l’impatto con la varietà di formati, disegni, texture, colori e accostamenti può avere lo stesso effetto. Il paragone potrebbe sembrare bizzarro ma è anche al mondo dell’arte che la ceramica si ispira, tanto che, nel progetto dello studio romano Brain Factory che vi presentiamo, l’atmosfera della casa ruota tutta intorno alla tecnica del kintsugi, antico metodo di restauro giapponese in cui le linee di rottura sono lasciate visibili ed evidenziate con polvere d’oro.  
Il rischio di troppa bellezza non ha comunque scoraggiato i progettisti dall’inserire il gres sempre più in ogni parte della casa. Tanto che all’ultimo Salone del Mobile anche i divani comprendevano inserti in ceramica per spezzare sedute e braccioli, soprattutto pensando a un utilizzo diverso, come lo smartworking. Siamo sicuri che anche il Cersaie, l’appuntamento del settore della ceramica a cui parteciperemo a Bologna dal 25 al 29 settembre, porterà ulteriori novità.
Anche la luce assume un ruolo cruciale nel percepire l’impatto dei rivestimenti scelti, soprattutto quella zenitale, proveniente dall’alto. Ne abbiamo una prova nei tre progetti che vi raccontiamo, tutti dedicati al bagno: vedere la luce che dilata gli spazi e riflette i raggi creando disegni ogni volta diversi non può che amplificare la sensazione di benessere che in quest’area della casa cerchiamo. Un piccolo invito a osare nella progettazione per un risultato garantito.

LA TECNOLOGIA DELL'OUTDOOR
La prima domanda che ancora aleggia tra i non addetti ai lavori non appena si toccano con mano gli arredi da esterno che abbiamo visto al recente Salone del Mobile è “quanta cura dovrò dedicare a un prodotto così raffinato e di valore?”. Ora che lo spazio outdoor è parte integrante dell’intero progetto di ristrutturazione, e anzi se ne confondono i confini, la domanda assume ancora più peso. Come ci racconta l’architetto del paesaggio Alessandro Lolla, le soluzioni delle aziende spaziano dall’idea di trattare un materiale tecnologico con un’elaborazione artigianale, a quella di applicare un processo industriale a un materiale tradizionale. Tutti i dettagli nel servizio a pag. 102 ma, nel frattempo, possiamo goderci senza paure i progetti per cucinare en plein air che questo mese abbiamo raccolto viaggiando dal borgo di Portopiccolo, la Portofino della costa adriatica, alla Costiera Amalfitana, dove ci ha attratto il caleidoscopio di colori delle ceramiche di Vietri, fino ad arrivare vicino a Barcellona, nella splendida villa progettata dall’architetto Susanna Cots che, questo mese, si è guadagnata la copertina. Una casa sempre connessa agli spazi esterni e alla luce naturale. Sembra un paradosso, ma la tecnologia di oggi consente finalmente di vivere gli spazi come li aveva già pensati Frank Lloyd Wright nel secolo scorso, quando aveva basato la propria ricerca architettonica proprio sul dialogo tra lo spazio e la natura circostante, dando vita così all’architettura organica. La stessa che non ha rinnegato l’architetto Roberto Mercoldi nel ristrutturare un grande appartamento romano costruito dal famoso architetto Venturino Ventura ispirato proprio ai principi di Wright. 

UNA FINESTRA SUL VERDE
Chi, durante le recenti vacanze pasquali, è riuscito a visitare una delle tante città d’arte di cui l’Italia è ricca, sarà probabilmente riuscito a visitare un castello o una dimora delle tante Signorie che si sono avvicendate nel tempo. Roccaforti spesso risalenti al Medioevo, per nulla connesse con l’esterno, dove, per ragioni di sicurezza, le finestre erano poche e piccole, mentre pareti e soffitti saranno poi affrescate dai grandi maestri del Rinascimento rievocando i miti delle divinità greche o le gesta dei signorotti proprietari del palazzo di turno. Oggi, il rapporto tra involucro opaco e trasparente si è completamente invertito: l’evoluzione tecnologica applicata alle grandi vetrate ha risolto il deficit di prestazione energetica e garantisce elevati livelli di sicurezza, consentendoci al meglio il contatto con la Natura, protagonista di questo numero. Se nel progetto della casa di Pozzuoli, curato dallo Studio Manuarino, il panorama e la luce fanno da sfondo a ogni spazio, nell’attico ristrutturato a Barcellona realizzato da The Room Studio non c’è distinzione tra interno ed esterno, tutte le camere hanno accesso allo spazio outdoor che, tramite la vegetazione, nasconde il contesto urbano e crea nuove oasi di relax. E la Natura è, infine, protagonista anche del nostro speciale Giardini, nel quale scopriamo che anche un terreno in pendenza può darci grandi soddisfazioni a patto, però, di affidarci a un paesaggista in grado di modellare gli spazi e scegliere piante rustiche con radici robuste. Alla manutenzione penserà la tecnologia, oggi il vero sostituto della servitù delle nobili famiglie di allora.

IL SALONE DEI MILLENIAL
La generazione connessa, con la tecnologia sempre presente come estensione delle proprie possibilità, è oggi il primo attore del settore della casa che dunque acquista, ristruttura e arreda in Italia. Le ricerche ce lo anticipano da qualche tempo ma ora è chiaro anche nei progetti che pubblichiamo e, ne sono certo, in quello che vedremo al prossimo Salone del Mobile.
È quasi impossibile pensare a case dove living e cucina, se non fusi in un unico ambiente, non siano quantomeno connessi. Per una generazione abituata ai bonus edilizi, l’idea di affrontare lavori di ristrutturazione importanti per invertire zona giorno e zona notte non scoraggia e, dunque, qualsiasi sia la planimetria iniziale, la forma segue sempre la funzione e dà vita ai tre progetti che vi presentiamo con una drastica ridistribuzione degli spazi.
Per coloro che invece hanno scelto, per necessità o virtù, di vivere in un monolocale, la cucina è forse la sfida più ardua. Sono molti i millennial che litigano con i fornelli, divisi tra il poco tempo residuo di un lavoro sempre connesso e la tentazione di un delivery a portata di app. Via dunque a soluzioni a scomparsa dove la cucina c’è ma non si vede e, soprattutto, quando si svela, è pensata per sfruttare al meglio ogni centimetro con soluzioni personalizzate fin nei minimi dettagli. Un esempio su tutti è il progetto dello studio Fo.Ca. che a Milano ha trasformato un monolocale di appena 19 mq con creatività e un occhio al colore.  Infine, è sempre grazie alle tecnologie tanto native per i millennial che il nostro spazio di lavoro si è trasferito in un luogo senza fissa dimora. Nello speciale di questo mese raccontiamo l’evoluzione dell’home office e anticipiamo le novità che vedremo al prossimo Workspace 3.0 che si terrà durante il Salone del Mobile.Milano, dove vi aspettiamo al nostro stand su Corso Italia, davanti ai padiglioni 5-7. 


ARREDARE CON L'ARCHITETTURA
Nel dialogo pubblico tra gli operatori del settore, le professioni di architetto e di interior designer sono state, nel tempo, prima nettamente separate, poi semplicemente complementari e ora racchiuse il più possibile in un’unica identità creativa che unisce l’astrazione del design alla concretezza della costruzione. Sarà per questo che l’architettura è sempre più seducente e finisce per entrare anche nella suddivisione degli spazi interni delle nostre abitazioni. 
È stata questa l’ispirazione che ha guidato il progetto dello studio MIRO architetti che, nella ristrutturazione che vi presentiamo, ha realizzato una quinta scenografica interna al living che riprende il tema della facciata dell’edificio. Una forma ritmata pensata da Enzo Zacchiroli, architetto bolognese e promotore del Movimento Moderno che, nell’architettura ha cercato di creare una sintesi efficace tra funzionalità ed estetica fuori dagli schemi convenzionali. 
Una libertà espositiva che è alla base del pensiero di chi si avvia alla ristrutturazione guardando gli spazi con occhi nuovi, dove l’unico vincolo è quello della Storia. Accade, infatti, di innamorarsi talvolta di un immobile d’epoca, coperto da vincoli imposti della Soprintendenza ai Beni Culturali o dai Comuni, quindi, destinato a un restauro conservativo che non rinunci al comfort degli edifici moderni. Ve lo raccontiamo nello Speciale con il progetto di recupero di una casa colonica nella campagna fiorentina in cui, sono sicuro, ognuno di voi lascerà un pezzo di cuore.

PRIMA DI TUTTO
Possiamo sforzarci quanto vogliamo di ristrutturare le nostre case seguendo le ultime tendenze nella disposizione degli spazi, nella scelta di materiali, arredi o finiture ma, alla base di tutto, ci dimentichiamo che, spesso, c’è un edificio di vecchia data.
Un quarto del patrimonio residenziale italiano è costituito da edifici costruiti prima del 1946, se non addirittura prima del 1919, ovvero prima dell’emissione di norme relative alla sicurezza sismica. Un rischio, quello sismico, che riguarda il 40% del territorio nazionale e coinvolge 22 milioni di cittadini (dati Cresme). Ce lo siamo tristemente ricordato anche di recente con la tragedia di Casamicciola: il dissesto idrogeologico ha colpito edifici abusivi, quindi fuori da ogni regola edilizia. Come ci spiega l’ingegnere Vincenzo Madera, che abbiamo coinvolto nello Speciale sicurezza di questo mese, “prima di acquistare una nuova abitazione per trasformarla nella casa dei nostri sogni, è fondamentale effettuare una valutazione delle condizioni statiche e impiantistiche”.
A quel punto non sarà difficile aggiungere anche tutti gli interventi di efficientamento energetico che raccontiamo nei progetti orientati al salto di classe. Secondo la direttiva europea che sarà recepita a marzo in Italia, tutte le case e gli appartamenti europei dovranno raggiungere la classe energetica E entro il 2030, e poi la D entro i prossimi dieci anni, con un ulteriore riduzione dei consumi del 25%. D’altra parte, la legge di Bilancio ha confermato la grande maggioranza dei bonus, limando solo marginalmente le percentuali di rimborso, comunque molto generose, quindi non c’è tempo da perdere.

REGALARE UN COLORE
Con il Natale alle porte arriva anche la frenesia dei regali. Le vetrine addobbate e illuminate, e forse ormai anche di più, le promozioni on line, ci portano spesso a fare acquisti guidati dall’entusiasmo del momento. Ma un oggetto in più è in grado di farci stare meglio?
A un recente evento organizzato da San Marco Group per il lancio dei Color Trends 2023, le fondatrici di Baolab, lo studio incaricato di leggere il presente per comprendere gli interior di domani, hanno parlato del colore come di una fonte di “opulenza emotiva”: un’idea bella della ricchezza, basata sul valore delle emozioni. Le stesse che abbiamo sentito nella scelta dei progetti di questo mese, tutti incentrati sul colore: dal nero dell’imponente linea spezzata di cartongesso e controsoffitto che percorre tutta la casa ristrutturata dallo studio Giacomo Nasini Architetti, al fascino vintage del grigio, che nel progetto dell’architetto Serena Romanò avvolge e incornicia il camino nel living, fino al blu morbido e intenso, scelto da Andrea Castrignano per rendere protagonista una parte funzionale riconvertita in spazio contenitivo con elementi décor. 
L’aria natalizia si respira anche nello speciale sulle case di montagna. Costruzioni che, per gli spazi contenuti con i quali si misurano, sfidano l’architetto nella ricerca di soluzioni proprie del design navale. Dopo la lettura di questo numero, per coloro che passeranno il Natale in una casa con vista sulle vette innevate, non mi stupirei di trovare sotto l’albero un pacchetto con dentro un barattolo di vernice!

GIOCHI DI VOLUMI
Da appassionato di case come sono, tra le email spuntano quotidianamente le offerte di qualche famoso sito per la vendita di immobili che mi suggerisce un appartamento irrinunciabile. Dopo la prima foto mi affretto ad aprire la planimetria ma ho la sensazione che mi manchi sempre qualcosa per capire realmente che effetto faccia camminare tra gli ambienti, percepire gli spazi, leggere i volumi attraverso la luce che li attraversa nei diversi momenti della giornata. Sfogliando questo numero di 100 Idee per Ristrutturare si può invece capire come gli architetti dello studio IDEeA di Torino abbiano potuto immaginare di capovolgere la distribuzione degli spazi di un appartamento al piano nobile di un antico edificio ottocentesco. Tre grandi stanze voltate creano volumi dai contorni morbidi e consentono di percepire la forza della costruzione.
Sempre di volumi ci occupiamo nel raccontare come la cucina, lo spazio più fluido dei nostri tempi, possa essere incastonata come un diamante usando vetro stratificato e acciaio, anziché i classici muri divisori. L’evoluzione dei serramenti consente lo scorrimento sicuro di parti mobili che, a seconda delle esigenze, garantiscono privacy o condivisione.
Infine, i volumi tornano protagonisti nello speciale sugli ampliamenti in legno. Ora che questo materiale è tornato al centro del mondo dell’edilizia per le sue infinite qualità, costruire ampliamenti e sopraelevazioni dell’esistente non è più un tabù, tanto che le nostre città puntano a estendersi sempre più verso l’alto.

OGNI CASA È SPECIALE
Davanti ai tanti allestimenti presenti negli showroom della ristrutturazione, ogni ambiente sembra pronto per essere trasferito di sana pianta nella propria casa. Accostamenti all’apparenza perfetti di linee, materiali e colori suggeriscono soluzioni preconfezionate, 
che ci convincono all’istante e ci sollevano dalla paura di sbagliare. 
Ma, siamo sicuri che seguendole pedisssequamente saremo in grado 
di dare carattere ai nostri ambienti? 
Non deve averla pensata così lo studio di architettura R3architetti che, partendo dal legame personale del committente per l’argilla, ha costruito un cuore di cocciopesto che segue lo sviluppo della casa come un fil rouge sottotraccia, dal fondo di un pensile ai gradini di una scala. Lo stesso vale per la coppia italo-marocchina che per mestiere importa tappeti di alta qualità e, grazie allo studio Nomade Architettura, ha usato il colore e i disegni delle carte da parati per esprimere le atmosfere vivaci delle doppie origini. Oppure, ancora, in una tipica casa di ringhiera a Milano, distribuita su due livelli e ristrutturata da OZ interiors, è il legno il protagonista assoluto, con giochi di essenze tra faggio, abete e acero. 
Prima di iniziare una ristrutturazione è importante guardarsi dentro: ognuno di noi ha una storia che la casa è pronta a raccontare, favorendo la naturale simbiosi con il nostro spazio più intimo.

A SETTEMBRE TUTTO È POSSIBILE
Dopo la pausa estiva può essere comune un po’ di sconforto per il ritorno a ritmi di vita faticosi, con la logica degli spostamenti in città che appesantiscono ogni giornata. Ma per molti questa è una storia vecchia, ormai superata da forse l’unica nota positiva che il Covid19 ci ha lasciato: la possibilità di unire il luogo di lavoro con la propria abitazione. Se non sempre, molto spesso. È da questa idea che l’architetto Chris Briffa ha trasformato una dimora storica del XVII secolo in una versatile residenza-studio su più livelli. Sappiamo bene quante dimore esistano in Italia che meriterebbero questa attenzione, al pari dei borghi che le ospitano. E se aggiungiamo l’obiettivo della sostenibilità e del risparmio energetico, arriviamo al progetto degli architetti Stefano Piraccini e Margherita Potente che hanno realizzato la prima passive house in un aggregato urbano. Una vecchia casa tradizionale è ora un luogo confortevole che garantisce bassi consumi e favorisce la creatività grazie a un cortile interno che si affaccia sul verde. 
Settembre, dunque, può trasformarsi nel mese in cui porsi nuovi obiettivi anche lasciandosi ispirare dalla fiera Cersaie di Bologna. Il Salone Internazionale della Ceramica e dell’Arredobagno, di cui vi presentiamo molte anteprime, è un altro piccolo passo verso la casa dei nostri sogni, anche perché un architetto della nostra redazione vi aspetta nei giorni 29 e 30 settembre per una consulenza gratuita. Portando sogni, desideri, idee, ma anche esigenze strutturali o di budget, sarà possibile confrontarsi con l’opinione di un professionista e progettare la casa ideale.
Le prenotazioni sono aperte sul nostro sito, saremo felici di incontravi di persona!

RISTRUTTURARE CONVIENE ANCORA
Si sa, gli italiani, quando ci si mettono, sono bravi in tutto. Ma quando si parla di fare confusione con leggi, regolamenti, chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate e indagini della Guardia di Finanza sono maestri, e finisce così che la sovrapposizione normativa generatasi intorno al Superbonus generi scompiglio in un intero settore. Fondi terminati e banche che cessano di acquistare i crediti hanno fatto il resto, ma la verità è un’altra: con questa crisi energetica anche solo il 50% di recupero con il credito d’imposta è un vantaggio sufficiente a rendere la ristrutturazione vantaggiosa. Le case degli italiani devono essere rinnovate perché l’obiettivo dell’efficienza energetica, inizialmente mosso dalla nobile causa climatica, si è trasformato in un’emergenza economica e il Covid è ancora qui che ci impone di vivere le nostre case in modo diverso, trovando nuovi spazi dove vivere e lavorare.
È per questo motivo che ci siamo occupati di corridoi e disimpegni. Ambienti di servizio, molto presenti nella progettazione del passato, oggi appaiono superati dall’idea fluida e multifunzionale degli spazi. Se il prezzo della case sale, ogni metro quadro è prezioso e noi vi proponiamo tre progetti che sfruttano ogni centimetro disponibile. Sempre in quest’ottica abbiamo preso in considerazione l’antibagno: uno spazio obbligatorio per legge, ma che in realtà quattro architetti dimostrano come possa essere trasformato in un’opportunità progettuale. Materiali che dialogano con gli ambienti circostanti o trasparenze ben studiate, gli restituiscono dignità e valore estetico.
Il tema energetico tornerà forte in autunno e per questo abbiamo pensato di occuparci, per tempo, di biomasse. La legna, unita alle novità tecnologiche di stufe, camini e caldaie, sarà un alleato prezioso per scaldare il prossimo inverno e, in più, ci restituirà una fiamma in grado di animare le nostre case. 

IL VALORE DELLA CASA
Mentre i mercati finanziari si lasciano spaventare dall’inflazione e dalla conseguente stretta monetaria, i proprietari di case o coloro che investono su di esse, dormono sonni tranquilli. Per due ordini di ragioni: da una parte gli immobili sono per natura dei beni rifugio che incorporano per intero l’aumento dei prezzi mantenendo il valore anche nelle situazioni più difficili, dall’altra, se l’operazione di acquisto o ristrutturazione è fatta mediante un indebitamento a tasso fisso, il valore del debito verrà eroso dallo stesso aumento dei prezzi. 
Questo, in linea generale, è uno degli stimoli che, anche con un andamento altalenante delle cessioni dei crediti dei bonus edilizi, ha mantenuto alta l’attenzione sulla casa durante l’ultimo Salone del Mobile, che la nostra redazione ha girato in lungo e in largo raccogliendo spunti e idee che vi raccontiamo a partire da questo numero. Anche in questa edizione, infatti, appare chiaro che living e cucina sono sempre più un ambiente unico e questo ci consente di recuperare un vano in pianta, come raccontiamo nei tre progetti che passano da bilocale a trilocale.  Un’altra grande tendenza che si conferma è la voglia di benessere in casa: l’area wellness, sempre più ingegnerizzata con cabine pronte da installare, entra nella zona notte e diventa una routine irrinunciabile. In questo numero, tre progetti ci mostrano preziose Spa domestiche. È, infine, di grande attualità, lo speciale che trovate nelle ultime pagine dedicato alla ristrutturazione salubre degli ambienti domestici per la tutela della nostra salute e il raggiungimento di un elevato comfort abitativo.  
Tutte buone ragioni per continuare a investire sulla casa.

PROGETTAZIONE CREATIVA
Quando si pensa a una ristrutturazione totale si crede di poter radere al suolo l’esistente e liberamente costruire la casa secondo i propri desiderata. Ma gli edifici che contengono gli appartamenti sui quali si interviene, spesso, impongono dei vincoli come pilastri, muri portanti o cavedi da rispettare che nella planimetria esistente si riflettono in scelte a prima vista incomprensibili. Compaiono quindi muri obliqui o riseghe nella divisione degli spazi che il progettista deve affrontare come un enigma da risolvere. È il caso che ci racconta l’architetto Cecilia Tomassini per un immobile situato in posizione angolare, dove la forma irregolare ha dato vita a soluzioni inaspettate e creative grazie, soprattutto, al gioco di prospettive. A volte, invece, può accadere il contrario, e così un appartamento con pianta regolare è stato riprogettato da Mamestudio Architetti per diventare una casa per studenti dove un corridoio taglia in diagonale la pianta e connette al meglio gli ambienti comuni con le diverse stanze. Anche lo speciale sui sottotetti che trovate nelle ultime pagine è un elogio alla progettazione creativa, proprio perché si tratta di ambienti a stretto contatto con la struttura dell’edificio e qualche compromesso è sempre necessario. 
In ogni caso saranno scelte che il committente dovrà condividere con il progettista in un dialogo che è l’essenza di un progetto ben riuscito. Capita, infatti, che i desiderata iniziali siano superati da nuovi scenari del tutto inaspettati.

COME SI CAMBIA... PER VIVERE MEGLIO
Prendendo in prestito il titolo di una famosa canzona di Fiorella Mannoia, il numero di questo mese, nel pieno della primavera, è un inno al cambiamento. Negli appartamenti tra gli anni Cinquanta e Settanta, di cui spesso raccontiamo la ristrutturazione, non è raro trovare un solo bagno mentre oggi, complice l’esigenza di maggiore igiene per la presa di coscienza post Covid, anche in un bilocale ne è molto apprezzata la doppia presenza. Un ambiente utile per il padrone di casa e per gli ospiti a cui non far violare gli spazi più intimi della casa.
E, ancora, è il bagno il protagonista del cambiamento delle abitudini: forse richiamando l’idea delle prime docce nell’antica Grecia, intese come purificazione dell’anima per la provenienza del getto dall’alto, oggi a questo rito viene dato il ruolo di importante momento di relax e l’inserimento di una seduta, che suggeriamo nella seconda parte della sezione Le Idee, sembra proprio andare incontro al desiderio di molti per apprezzarne il piacere o per ammortizzare i tempi morti legati ai trattamenti di bellezza. 
È, infine, la voglia di cambiamento che spinge a ripensare gli spazi con una prospettiva diversa con l’aiuto di un soppalco. Se le altezze lo consentono, si tratta di una soluzione che permette di ricavare nuove superfici e un ambiente intimo e protetto. Un rifugio nel quale isolarsi per ritrovare il tempo per sé e per vivere meglio.

FANTASIA PER IL BENESSERE
Può costare fatica, perfino qualche incubo notturno, ma non bisogna dimenticare che l’obiettivo principale che spinge a ristrutturare una casa è quella sensazione di benessere che si prova una volta finiti i lavori e ci si ritrova in un ambiente cucito su misura. Quando tutto il processo, iniziato con l’immaginazione che ha permesso di vedere oltre l’esistente, volge al termine, la soddisfazione è grande ed è possibile finalmente vivere quegli spazi sui quali tanto a lungo si è ragionato. Sarà successo così nel progetto che proponiamo in copertina perché solo con la fantasia si può pensare di rendere protagonista una scala che sembra sospesa sulla cucina. Ed è sempre la fantasia che viene stimolata quando è l’arte a guidare la ristrutturazione: nella sezione 
Le Idee sono tre i percorsi di bellezza che creano spazi originali e rigeneranti. Ed è ancora la fantasia, con l’aiuto di una sapiente progettazione, a farci immaginare di poter utilizzare gli ambienti in modo diverso a seconda delle occasioni: per esempio quando una stanza o una parte della casa viene pensata per accogliere degli ospiti e il concetto di arredo si estende per essere versatile e integrato in modo naturale agli usi quotidiani della casa. Non avremo, invece, problemi di spazio se decideremo di andare 
a vivere in campagna come molti italiani stanno facendo. Anche lì, seguendo i nostri consigli, il benessere è assicurato.

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100 Idee per Ristrutturare è uno strumento pratico e autorevole per ristrutturare la propria abitazione o, più semplicemente, rinnovarne gli ambienti. Ognuno di noi desidera una casa che rispecchi il proprio modo di essere: è così che ogni numero presenta idee e tendenze per la casa offrendo soluzioni accompagnate da un’ampia rassegna di prodotti. Inoltre, tanti consigli pratici dei nostri esperti guidano il lettore dagli interventi più semplici, anche solo per l’arredo, fino alle ristrutturazioni più profonde, dove si interviene sulla struttura dell’abitazione.

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هو أكبر وأسرع كشك لبيع الصحف الرقمية في العالم من حيث الخدمة الذاتية والأسرع نموًا ، ويضم أكثر من 85 مليون مستخدم منذ إنشائه في عام 2011 وآلاف المجلات والصحف عبر أكثر من 40 فئة وأكثر من 60 لغة. يقع المقر الرئيسي لشركة Magzter في نيويورك ، ولها حضور محلي في أمستردام ولندن ومكسيكو سيتي وتشيناي ومومباي ونيودلهي وبنغالورو وسنغافورة ، وستتوسع قريبًا إلى دول أخرى. أسسها رواد الأعمال العالميون ، جيريش رامداس وفيجاي راداكريشنان في يونيو 2011 ، تمكن Magzter ناشري المجلات والصحف في جميع أنحاء العالم من إنشاء إصدارات رقمية من عناوينهم وتقديمها إلى المستهلكين العالميين.

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{{magzter}} هو أكبر كشك لبيع الصحف الرقمي والأسرع نموًا في العالم ، وهو عبارة عن كشك لبيع الصحف الرقمية عبر الأنظمة الأساسية مع أكثر من 85 مليون مستخدم منذ إنشائه في عام 2011 وآلاف المجلات والصحف عبر أكثر من 40 فئة وأكثر من 60 لغة. يقع المقر الرئيسي لشركة Magzter في نيويورك ، ولها حضور محلي في أمستردام ولندن ومكسيكو سيتي وتشيناي ومومباي ونيودلهي وبنغالورو وسنغافورة ، وستتوسع قريبًا إلى دول أخرى. أسسها رواد الأعمال العالميون ، جيريش رامداس وفيجاي راداكريشنان في يونيو 2011 ، تمكن Magzter ناشري المجلات والصحف في جميع أنحاء العالم من إنشاء إصدارات رقمية من عناوينهم وتقديمها إلى المستهلكين العالميين.

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